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Ago 12 2020

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RECORD ENERGIA PULITA

In primavera oltre il 50% dell’elettricità è rinnovabile. Le emissioni italiane di CO2 crollano del -26%, meglio del previsto. Costi energetici in calo. Le rilevazioni dell’Analisi trimestrale dell’Enea

Per la prima volta dopo 53 anni in primavera le fonti rinnovabili d’energia tornano in testa nella produzione elettrica italiana. E crollano le emissioni italiane di CO2, il gas accusato di scaldare il clima del pianeta.

Nei mesi della clausura sanitaria i dati sono arrivati divisi per tematiche, per settore, oppure dall’Europa. Ora l’Enea nell’ Analisi trimestrale del sistema energetico ha censito l’effetto complessivo prodotto in Italia dalla fermata epidemica per tutti i tre mesi della primavera, cioè quelli dell’emergenza più alta, dal 1° aprile al 30 giugno.

Eccone il riassunto.

– Rispetto al secondo trimestre del 2019, in questa primavera i consumi complessivi di energia in Italia sono crollati del 22%.

– Il periodo più drammatico è il mese di clausura più rigorosa, aprile (-30%).

– Sono ribassati i prezzi energetici.

– I consumi di corrente elettrica sono diminuiti del 13%.

E poi (attenzione ai dati ambientali):

– le fonti rinnovabili di energia hanno superato il 50% e sono tornate alla prevalenza che avevano fino a mezzo secolo fa,

– mentre le emissioni di anidride carbonica sono precipitate del 26% rispetto alla primavera 2019.

Il confronto delle tecnologie

Rispetto al 2019, fra aprile e giugno:

– la domanda di petrolio è diminuita del 30%,

– quella di metano del 18%

– le importazioni di energia elettrica sono crollate del 70%

– contro un aumento del 7% delle fonti rinnovabili.

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L’elettrificazione italiana cominciata a fine Ottocento si era basata sulle centrali idroelettriche, cioè rinnovabili. Solamente dopo il 1945, con il Dopoguerra e il fabbisogno di energia imposto dall’industrializzazione del boom economico, si costruirono centrali termoelettriche e nel 1967 persero il primato le rinnovabili (idroelettrico e geotermia; non esistevano ancora eolico e fotovoltaico).
Il primato è stato riconquistato ora dopo 53 anni di prevalenza termoelettrica.

Costi in calo

L’indice Ispred dell’Analisi trimestrale dell’Enea, coordinata da Francesco Gracceva, rileva quotazioni eccezionalmente basse raggiunte per gas ed elettricità all’ingrosso.

Per l’elettricità si segnala un calo medio di circa il 20% per le diverse classi di consumo delle utenze non domestiche. Fonte: Il Sole 24 Ore, Jacopo Diliberto, 11.08.2020

 

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