Questo è il dato principale che emerge dalla ricerca “Prevenzione e Stili di vita” curata da Nomisma per UniSalute.
l 32% degli italiani adotta stili di vita corretti, con un occhio di riguardo verso ciò che mette a tavola, tenendosi in forma, dimostrandosi attento alla prevenzione e programmando visite e regolari controlli medici. È questo il macro dato che emerge dalla ricerca “Prevenzione e Stili di vita” curata da Nomisma per UniSalute, i cui risultati sono stati presentati da Silvia Zucconi, Responsabile Market Intelligence Nomisma, nel corso di #VivereInSalute, l’evento a cui hanno preso parte anche Giovanna Gigliotti – Amministratore Delegato UniSalute (Gruppo Unipol), Marco Bianchi – Food Mentor, Francesco Tonelli – Professore emerito di Chirurgia Generale dell’Università di Firenze e Daniela Turchetti – Professoressa Associata di Genetica Medica dell’Università di Bologna.
Obiettivo della ricerca è delineare l’orientamento degli italiani verso stili di vita sani attraverso tre argomenti di indagine: le abitudini alimentari, l’attività fisica e la prevenzione.
Stili di vita corretti e alimentazione
Un primo dato molto positivo sui corretti stili di vita adottati dagli italiani a tavola riguarda il primo pasto della giornata: l’89% degli intervistati fa una colazione adeguata accompagnando latte, thè o caffè a del cibo.
I risultati di Nomisma premiamo la dieta mediterranea. Tra gli alimenti più presenti tutti i giorni sulle nostre tavole compaiono, infatti, la frutta e la verdura (consumate più volte al giorno dal 40% e dal 39% degli italiani). Seguono pane, pasta, riso e patate (23%). Dati positivi – commenta Silvia Zucconi – ma possiamo fare di più, soprattutto per aumentare il consumo di proteine del pesce.
Un ingrediente principe della dieta mediterranea è quello al quale il 64% degli italiani non rinuncerebbe mai: l’olio extra vergine di oliva, il grasso “buono” da inserire ogni giorno nella propria alimentazione.
Seguono le verdure di stagione, irrinunciabili per il 53% degli intervistati, il sale per il 25% e non manca chi non potrebbe vivere senza caffè (18%), o senza le spezie (5%). Fonte: InformaCibo, Donato Troiano, 05.03.2020