Arriva il “Quintalogo” firmato da Andrea Segrè di Spreco Zero: 5 consigli da seguire per evitare che il cibo finisca nel cestino. Visto che ogni anno in Italia lo spreco alimentare vale 11,8 miliardi di euro
Si scherza spesso sull’immagine dell’italiano medio al pranzo di Natale con la famiglia, circondato da montagne di cibo, di piatti diversi, di pasta, antipasti, carne e verdure di ogni tipo, Fa parte della nostra cultura sbizzarrirsi a tavola per le feste, soprattutto quando in giro ci sono mamme e nonne ai fornelli. Il “lato oscuro” delle festività, Natale e Capodanno in particolar modo, è quello dello spreco alimentare. Per i dati ottenuti attraverso il test dei Diari di famiglia, promosso dal progetto Reduce del Ministero dell’Ambiente, l’Università di Bologna con la campagna SprecoZero, lo spreco settimanale pro-capite in Italia pro-capite è di 700 grammi, pari a un valore di 3,76 euro. Valore che in un anno diventa pari a 196 euro, ma se consideriamo la cifra nazionale, si parla di 11,8 miliardi di euro, che corrisponde allo 0,69% del PIL. Numeri importanti e preoccupanti, che potrebbero però migliorare con dei semplici e piccoli accorgimenti. Da prendere anche a Natale e Capodanno, senza vedere rovinati pranzi e cene in famiglia. A raccogliere cinque consigli fondamentali per delle feste all’insegna dell’anti-spreco ci pensa Andrea Segrè, promotore del movimento e della campagna Spreco Zero, con il suo “Quintalogo”. Il primo importante consiglio è chiamato “check-in”: prima di andare a fare la spesa, controllare e passare in rassegna il frigorifero, la dispensa e la cantina (per chi ce l’ha), per essere sicuri di ciò che si ha in casa; e cercare anche di sapere con certezza il numero di commensali. Il secondo, è un po’ la “fase 2”, ovvero il “check-out”: ai supermercati, evitare il 3×2, i super conti e i sottocosto se per le feste ci si mette in viaggio, o comunque non si mangia sempre in casa. Poi c’è il “weight & waste watchers”, ovvero la buona pratica di pesare gli alimenti e fare conti sul numero effettivo dei commensali, per evitare eccessive quantità di cibo cucinato. N. 4, il “day after sharing”, pratica che (per fortuna) si sta facendo strada anche tra i grandi chef: semplicemente recuperare tutto ciò che avanza da pranzi e cene, e sperimentare e inventare nuovi originali piatti con gli avanzi, per un super pasto del giorno dopo da condividere. Last but not least un altro consiglio semplice, ma per nulla scontato: la raccolta differenziata. Con la confusione dei pacchetti dei regali, la tavola imbandita e le tante persone può essere più complicato, ma cercare di essere attenti a dividere tutti i rifiuti, dalla carta al cibo, può fare la differenza. Fonte: WineNews, 24.12.2018