Un atto d’amore e gratitudine per la Franciacorta.
A sostenerla una delle famiglie che ha fatto grande il territorio, con finalità sociali, e la
sede nel Convento della Santissima Annunciata
Un atto d’amore e di gratitudine per il territorio: nasce così la Fondazione Vittorio e Mariella Moretti, per volontà di una della famiglie che ha fatto grande la Franciacorta, con cantine di riferimento come Bellavista e Contadi Castaldi, oltre che con il relais & chateaux L’Albereta, immerso tra le vigne delle prestigiose bollicine lombarde. Un progetto che “si propone finalità esclusivamente sociali promuovendo iniziative di studio, formazione, informazione ed assistenza per diffondere e promuovere i valori più autentici della Franciacorta, legati alla sua storia, al suo patrimonio artistico, al suo paesaggio e alla sua vocazione vitivinicola ed agroalimentare. Con mostre, manifestazioni artistico-culturali, eventi musicali, incontri, convegni, dibattiti; corsi di alta qualificazione professionale; studi, ricerche e progetti, anche in collaborazione con istituti universitari, nazionali e internazionali; pubblicazione di opere editoriali, guide e manuali di formazione ed informazione, di carattere scientifico; premi e borse di studio”. Un progetto per il territorio, che avrà dimora in un luogo simbolo, ovvero il Convento della Santissima Annunciata sul monte Orfano, a Rovato, di cui la famiglia Moretti, insieme all’enologo Mattia Vezzola, cura da trent’anni le vigne storiche, in un progetto di recupero enologico, con il contributo del professor Attilio Scienza (da cui nascono due vini il “Bianco Franciacorta Convento della SS.ma Annunciata” e lo “Zuanne”, un Merlot dedicato a Gianni Brera che ha individuato le 480 barbatelle di Padre Sebastiano chiedendo a Vittorio Moretti di farne un vino per pochi amici).
Ed ora, grazie ad una convenzione decennale con l’Ordine dei Servi di Maria, la Fondazione Vittorio e Mariella Moretti, si prenderà cura di tutto il Convento, fondato nel 1449 e tornato di proprietà della Chiesa nel 1960, dopo diverse vicissitudini, che sarà la sede istituzionale della fondazione. “La nostra famiglia, così come le numerose attività a cui in questi cinquant’anni abbiamo dato vita – spiegano Vittorio e Mariella Moretti – sono profondamente legate alla nostra terra, la Franciacorta. È un legame profondo e autentico, alimentato nel tempo. Un rapporto fatto di amore, passione, gratitudine. Siamo quindi particolarmente felici, insieme alle nostre figlie Carmen, Francesca e Valentina, di festeggiare il compiersi di una nuova tappa in questo cammino di crescita comune, che ha quale cuore pulsante la nostra terra: la decisione di costituire una fondazione che abbia quale scopo la promozione dei valori che costituiscono l’identità della Franciacorta e che la rendono così unica e inconfondibile. La Fondazione Vittorio e Mariella Moretti nasce proprio come atto di gratitudine verso questo territorio, dove abbiamo potuto realizzare i nostri desideri”. E non è il primo caso di “mecenatismo” e di azione virtuosa sul territorio da parte della famiglia Moretti, alla guida del Gruppo Terra Moretti, che mette insieme le cantine franciacortine Bellavista e Contadi Castaldi, Petra a Suvereto, Teruzzi a San Gimignano, e Tenuta La Badiola in Maremma, tutte in Toscana, e Sella & Mosca in Sardegna, ormai nel firmamento delle più importanti realtà del vino italiano, per qualità e dimensioni.
Dal premio giornalistico “Bellavista Franciacorta”, ideato nel 1984 da Vittorio Moretti insieme a Gianni Brera, la concorso internazionale di scultura “Terzo millennio”, nel 2000, da cui è nato il “Parco delle Sculture” che si estende su 61.000 ettari tra L’Albereta e le cantine di Bellavista e Contadi Castaldi, al finanziamento del restauro della Pieve di Santa Maria Maggiore ad Erbusco, gioiello romanico con influssi gotici edificata nel XII secolo e completata con il campanile tra le fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento, per citarne alcuni.
Alla base di queste ed altre iniziative sta l’amore di Vittorio Moretti, oggi anche presidente del Consorzio del Franciacorta – condiviso dalla sua famiglia, per la cultura. “La cultura esprime il patrimonio di valori di cui l’umanità è ricca – afferma Vittorio Moretti – e l’amore per la bellezza è certamente uno dei valori che, più di ogni altro, muove l’esperienza umana. Personalmente ho sempre ricercato nella mia vita e nella mia attività imprenditoriale la bellezza: una bellezza che non è pura esteriorità ma che è estetica ed etica al tempo stesso. Il bello e il buono devono procedere insieme, senza distinzione”.
“Il convento della SS. Annunciata dovrà essere un luogo di comunità: non una struttura turistica, ma un luogo nel quale anche le persone più umili, ma alla ricerca della verità, dovranno sentirsi a casa propria, indipendentemente dal fatto che siano credenti o no. Questa è una distinzione che oggi non ha più senso: siamo tutti impegnati in una sfida epocale che riguarda la nostra casa comune e che ha a che fare con il depauperamento dei suoli, i mari di plastica, il cambiamento climatico. E poi dovrà essere un luogo di dialogo per chi cerca la verità, uno spazio di confronto tra scienza e umanesimo, tra saperi tradizionali e saperi accademici. C’è sempre più bisogno di dialogo perché l’assenza di dialogo ha reso la politica un’arena insostenibile. Infine, dovrà essere un luogo in cui si possa apprezzare il bene comune, di cui sono espressione questo paesaggio, questo edificio, questi vigneti. Il bene comune non ha a che fare con il concetto di pubblico: è comune tutto ciò che condividiamo, che fa parte della nostra storia e della nostra comunità”. Parole di Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, oggi nella presentazione del progetto.
Un progetto nella Franciacorta e per la Franciacorta, lo ha definito il sindaco di Rovato, Alessandro Tiziano Belotti, sottolineando il valore dell’iniziativa di cui è protagonista il gruppo di Vittorio Moretti e che, proprio per la volontà espressa di costituire una opportunità concreta di promozione e valorizzazione per tutto il territorio, è considerata un modello di collaborazione pubblico/privato innovativo e capace di fare scuola.
“Un modello virtuoso e un investimento di prospettiva per tutta la Franciacorta” l’ha definito l’Assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia Filippo Rolfi, che ha sottolineato come si inserisca perfettamente nel solco di quei valori che hanno reso la Franciacorta una realtà unica: “la distintività del prodotto e la sostenibilità del metodo, hanno fatto crescere un turismo legato al vino che vuole far vivere un’esperienza di cui siano protagonisti la storia e i valori di un territorio”.
È il tema del “genius loci” sviluppato nel suo intervento dal professor Attilio Scienza (Università degli Studi di Milano) che ha evidenziato il ruolo del Convento quale “luogo fisico nel quale fare sintesi tra le molte contrapposizioni da cui oggi la società è attraversata e arrivare alla verità” e quello della Fondazione come “luogo privilegiato per la creazione del pensiero critico su tematiche trasversali e interdisciplinari legate alle applicazioni delle innovazioni in tutti i campi dell’operare umano”.
“Ciò che accade oggi qui, per merito di Terra Moretti e dei Servi di Maria, ci offre un paradigma innovativo di come affrontare uno dei temi con cui oggi la Chiesa si trova a doversi misurare: il riuso dei beni ecclesiastici- ha affermato Padre Ermes Ronchi – E qui è stata scelta la strada non dell’alienazione del bene, ma della sua restituzione al territorio attraverso la visione, l’intelligenza e la forza di una fondazione che si è posta l’obiettivo di prendersi cura del bello e fare cultura. E questa è un’opera di carità”. Fonte: WineNews, 31.07.2018