L’evento più importante di Slow Food invaderà il Lingotto, i monumenti più belli e il Piemonte, dal 20 al 24 settembre, con #FoodForChange
Innescare il cambiamento in ognuno di noi, nella vita di ogni giorno, a partire dal cibo, dalla scelta di ciò che acquistiamo – e perché no, coltiviamo – per preparare i nostri pasti, grazie all’ascolto di nomi come lo scrittore Amitav Ghosh, i professori John Ikerd e John Thackara, il ricercatore Stefano Mancuso, le attiviste Sunita Narain ed Alice Waters, il filosofo Wilhelm Schmid, il giornalista Barry Lynn, l’esperta di cibo e questioni di genere Maria Canabal, all’incontro con chef come Matteo Baronetto e Paolo Casagrande, Ana Roš, Arcangelo e Peppino Tinari, Artur Martínez e Marc Ribas, Vittorio Fusari e Moreno Cedroni, e prendendo esempio dalle storie di chi, custode dei Presìdi e nelle Comunità del cibo di ogni angolo del mondo, fino in Cina ed in Giappone, lotta ogni giorno per un futuro migliore, 5.000 tra contadini, pescatori, cuochi, docenti e ricercatori. Andando oltre i giorni dell’evento e la campagna di comunicazione sui canali associativi e sui media, italiani e internazionali, per cercare di coinvolgere il più alto numero possibile di persone, visitatori reali e virtuali. Ecco la mission di Terra Madre Salone del Gusto, l’evento biennale più importante promosso da Slow Food e dedicato al cibo buono, pulito e giusto, a Torino dal 20 al 24 settembre con Città di Torino e Regione Piemonte, con oltre 150 eventi dal Lingotto Fiere a tutta la città, e da qui a tutto il Piemonte, attorno al tema #FoodForChange declinato a sua volta in 5 aree tematiche, Slow Meat, Slow Fish, Semi, Cibo e salute, Api e insetti, più una dedicato ai migranti, novità dell’edizione n. 12.
Lingotto Fiere e l’Oval, grazie a Gl Events, torna ad essere cuore di Terra Madre Salone del Gusto, ospitando il Mercato italiano e internazionale di Terra Madre con i produttori dei Presìdi Slow Food e Comunità del cibo di oltre 100 Paesi del mondo e, tra gli ospiti internazionali più attesi, Slow Food Japan e Slow Food Great China, e soprattutto le grandi novità di quest’anno le 5 aree tematiche #foodforchange con Laboratori del Gusto, Scuole di Cucina e Forum tematici. A Slow Meat, la campagna internazionale di Slow Food dedicata alla produzione e al consumo di carne e che si interroga sul benessere animale, tra gli ospiti, chef di fama, come Peppino Tinari, esponente della grande famiglia di Villa Maiella (Guardiagrele, Chieti), non solo ristorante ma anche fattoria di Villa Maiella, ed i cuochi dell’Alleanza Slow Food; con Slow Fish Slow Food si impegna a tutelare le risorse ittiche, gli ambienti marini e costieri e le comunità di pescatori artigianali in tutto il mondo, anche qui con chef internazionali, come Anatoly Kazakov del Selfie di Mosca, o il giovane Gísli Matthías Auðunsson, chef del Slippurinn a Haimaey in Islanda; con i Semi Slow Food si impegna invece per dare valore ai semi, selezionati dai contadini secondo princìpi di saggezza che hanno migliorato la diversità genetica delle colture, indispensabile per affrontare cambiamenti ambientali e climatici, e dai quali tutto ha origine, con laboratori di degustazione e lezioni di orticoltura secondo i princìpi dell’agroecologia; la mission di Cibo e salute è favorire stili di vita sani e comportamenti consapevoli, orientati a prediligere i cibi poco raffinati, ricchi in fibre e con un apporto calorico moderato, come raccontano chef come Antonio Chiodi Latini, ambasciatore della cucina vegetale-integrale, Pierre Thiam, il “re della nuova cucina africana, che a New York lavora per promuovere gli ingredienti della sua terra e per contrastare il cambiamento climatico, e Vittorio Fusari, autore per Slow Food Editore del libro “La felicità ha il sapore della salute. La via della longevità tra scienza e cucina”; infine la mission di Api e insetti è spiegare quanto sia cruciale il ruolo delle api e degli insetti impollinatori in agricoltura, ma ragionando anche di insetti come cibo del futuro.
Sui temi che stanno a cuore ai delegati di Terra Madre, sono in programma anche le grandi Conferenze, in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Torino con personalità come lo scrittore, giornalista e antropologo indiano, Amitav Ghosh, il professore emerito di Agricultural & Applied Economics all’Università del Missouri John Ikerd, il ricercatore Stefano Mancuso che all’Università di Firenze dirige il Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale, l’ambientalista e attivista indiana, direttrice dell’Ong Centre for science and environment Sunita Narain, il filosofo tedesco Wilhelm Schmid, il professore e scrittore John Thackara, che gira il mondo in cerca di progetti che aiutino il pianeta nella realizzazione di un futuro sostenibile, Barry Lynn, giornalista e scrittore americano, ricercatore al think tank della New America Foundation a Washington Dc, Maria Canabal, esperta di cibo e di questioni di genere, fondatrice e presidente del Parabere Forum, dedicato alle donne del mondo gastronomico, e la chef statunitense e membro del comitato esecutivo di Slow Food Alice Waters. Infine, altra novità al Lingotto, l’Arena di Terra Madre realizzata grazie al sostegno di Ifad e dedicata a migranti, indigeni e giovani delle reti di Slow Food e Terra Madre, e che di fatto è la sesta area tematica dell’evento.
Mercato, Laboratori ed Appuntamenti a Tavola al Lingotto, Palazzo Reale, Nuvola Lavazza, Eataly e allo storico ristorante Cambio, con i Presìdi, le Comunità del Cibo ed i grandi chef
Quattro sono le location principali che ospitano l’evento diffuso in tutta Torino. Altre novità al Lingotto, sono le Cucine di Terra Madre che inaugurano un format inedito che riunisce in un unico luogo il meglio della gastronomia dei vari Continenti, Ma qui ci sono anche le cucine di strada, i birrifici artigianali, la Fucina Pizza e Pane, la rivista La Cucina Italiana, e il Sigaro Toscano che festeggia il bicentenario con abbinamenti con spumanti, Champagne e distillati. A Palazzo Reale, ci sono l’Enoteca nella corte, con oltre 600 etichette dei produttori del Progetto Vino, 200 Chiocciole Slow Wine e più di 100 vini della selezione Triple A (Agricoltori, Artigiani, Artisti) ed i Laboratori del Gusto dedicati al patrimonio enologico italiano, dal Barolo di Renato Ratti al Chianti Classico di Badia a Coltibuono, dalla Valtellina di Ar.Pe.Pe. ai 50 anni del Montepulciano d’Abruzzo con cantine come Cataldi Madonna e Cantina Tollo, dal Trentino di Ferrari all’altra faccia dell’Abruzzo con cantine come Citra, dai Cru del Nizza con Michele Chiarlo e non solo al Morellino con cantine come la Cantina Vignaioli del Morellino, dal Barbaresco e Roero al Barolo, per citarne alcuni, ma anche la Mixology, con le creazioni dei bartender e dei Maestri dei cocktail, ed il Punto Vermouth dell’Istituto del Vermouth di Torino.
La Piazzetta Reale, ospita Qba-Quality beer academy, i Food truck con i cibi di qualità a prezzi popolari e la “vetrina” delle bellezze del territorio della Regione Piemonte. Su Piazza Castello si affaccia anche il Palazzo della Giunta Regionale con i Laboratori del Gusto “grandi classici” di Slow Food dedicati al buon bere consapevole, con verticalirare e interessanti come quelle dedicate al libanese Château Musar ed ai 50 anni dell’Amarone Bertani ed altrettanti del Montepulciano d’Abruzzo Emidio Pepe, ma anche al Fiano di Avellino di Pietracupa e al Tenuta di Valgiano, ed approfondimenti su territori del vino specifici, dall’Alsazia di Marcel Deiss alla Corsica della denominazione Patrimonio, dalla Champagne di Bruno Paillard alle Langhe di Domenico Clerico e Soave di Leonildo Pieropan, per citarne alcuni. Tanti eventi anche alla nuova Nuvola Lavazza ed al Museo Lavazza, con un viaggio interattivo alla scoperta dell’universo del caffè, ed i Laboratori del Gusto a tema.
E, ancora, il nuovo spazio di Edit, con incontri dal riso (grazie ai Costardi Bros) alla pizza (con Renato Bosco), alle erbe e spezie nei liquori e nella miscelazione (con Salvatore Romano), e gli abbinamenti insoliti da Eataly Lingotto, come i formaggi europei ed i thè asiatici. Eataly che insieme allo storico ristorante Cambio dello chef Matteo Baronetto ospitano gli Appuntamenti a Tavola con i grandi chef: si parte con Baronetto che incontra Paolo Casagrande, tre stelle a Barcellona nel suo Lasarte (19 settembre, nell’anteprima stellare); quindi da Eataly, arriva Ana Roš, miglior cuoca del mondo nel 2017 secondo The World’s 50 Best Restaurants, nel suo Hiš a Franko di Caporetto (20 settembre, quando aprono anche le storiche cantine del Cambio con un lungo tavolo per gustare il meglio della cucina del ristorante in abbinamento a grandi vini); ancora Eataly ospita anche Arcangelo e Peppino Tinari (21 settembre), e il duo più rock di Terra Madre Salone del Gusto, Artur Martínez, una stella Michelin a Terrassa a Barcellona, e Marc Ribas, braccio destro e vulcanico presentatore della versione catalana del programma Tv 4 Ristoranti, insieme nella “cucina terapeutica” nel loro locale La Taverna del Ciri (22 settembre); infine nello store arrivano anche i sapori d’Islanda di Gísli Matthías Auðunsson (23 settembre), e Moreno Cedroni per ripercorre i 34 anni di storia de La Madonnina del Pescatore di Senigallia (24 settembre). In Galleria San Federico, invece, da Fiorfood Coop, ci sono i Laboratori del Gusto e le Scuole di Cucina con lo chef stellato Gianni Spegis in interessanti incontri con i cuochi di Terra Madre. Infine, ultima novità, l’area B2B, organizzata dalla Camera di commercio di Torino con Slow Food, in collaborazione per la prima volta con Enterprise Europe Network-Een, la più grande rete al mondo di supporto alle PMI, presente in 66 Paesi.
L’incasso di Terra Madre Salone del Gusto, al netto dei costi di gestione, verrà interamente destinato a finanziare il “diritto di partecipazione” dei delegati di Terra Madre e i progetti della rete Slow Food in Africa. Alla base dell’organizzazione dell’evento anche i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite con cui gli Stati si impegnano a migliorare le condizioni del pianeta e garantire a tutti i suoi abitanti gli stessi diritti.
Da Torino al Piemonte, per toccare con mano il cibo buono, pulito e giusto nei luoghi dove viene pensato e coltivato. A partire dalle Langhe, dove è nata Slow Food
Cibo per il cambiamento che i visitatori possono toccare con mano davvero in tutta Torino, dove Turismo Torino e Provincia propone anche visite guidate, anche in bici, tra Residenze reali, chiese barocche e artigiani che si concludono con una degustazione di eccellenze locali a cura dei Maestri del Gusto, e dove sono tantissimi i quartieri, gli enti e le associazioni che hanno risposto al bando della Chiocciola “Io sono Terra Madre”: da Mirafiori Sud, Porta Palazzo e San Salvario, dove sono in programma, rispettivamente i festival culturali Mirafiori h24, “Siediti Vicino a me” ed il Festival internazionale della cucina mediterranea, a Libera, dal Fai al Museo Egizio, dal Museo della Montagna al Castello di Rivoli, dal Politecnico al Circolo della Stampa, dal Museo di Arte contemporanea alla Film Commission Torino Piemonte, dal Museo del Risparmio alle Biblioteche civiche Torinesi, dalla Fondazione della Comunità Mirafiori Onlus alle Arci, per citarne solo alcuni.
Ma lo stesso si può fare in tutto il territorio del Piemonte. Per la prima volta entrano a far parte del programma infatti 15 itinerari progettati da Tour DiVini e dalle Condotte Slow Food locali, con l’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e La Stampa, per incontrare il cibo buono, pulito e giusto nei luoghi dove viene pensato, desiderato, coltivato e trasformato (15-30 settembre), a partire da Alba, Langhe e Roero, dove Slow Food è stata fondata e ha il suo quartier generale, per scoprire le colline del “vino dei re”, il Barolo, gli altri grandi vini piemontesi e per partecipare a una ricerca in notturna del pregiato tartufo bianco. Accanto, tutte le iniziative delle 120 Città di Terra Madre in cui famiglie ed enti ospitano in tutto oltre 2.000 delegati, in piccole ma importanti occasioni di scambio culturale e divertimento, come le cene a tema e la condivisione di musica e danze della propria tradizione. Fonte: WineNews, 18.07.2018