Tra crisi economica e voglia di un maggior contatto possibile con la natura e con i produttori di cibo, continua a cambiare il rapporto tra italiani e agricoltura. A partire dagli orti urbani coltivati su terreni comunali, le cui superfici nel Belpaese, sono tornate a 1,1 milioni di metri quadrati, come ai tempi della guerra.
21 milioni (il triplo del 2008) di italiani fanno la spesa direttamente nelle aziende, magari anche raccogliendo da soli la frutta e la verdura, o nei mercatini degli agricoltori, tanti quanti quelli che, più o meno saltuariamente, per hobby e autoproduzione, e non per lucro, curano orti e giardini.
E chi non lo può fare, sempre più spesso (ormai un piccolo esercito di 100.000 persone) adotta un maiale, una mucca o un pezzo di terra a distanza, via internet, che qualcuno alleva o coltiva conto terzi, con i prodotti che poi arrivano direttamente a casa. (fonte coldiretti).
L’opera di sensibilizzazione condotta da Slow Food con i suoi Mercati della Terra, con le Guide scaricabili da www.slowfood.it, i grandi Eventi quali Salone del Gusto, Slow Fish e Cheese, continuano sempre di più a sensibilizzare i consumatori sul consumo sostenibile, la filiera corta: in definitiva il Buono Pulito e Giusto.