Ieri sera è scomparso Lucio Mastroberardino, Presidente dell’ Unione Italiana Vini, stroncato a solo 45 anni da un male incurabile. Enologo avellinese da sempre legato alla famiglia storica che ha reso noto nel mondo il Taurasi e non solo, nell’ultimo periodo, nonostante la malattia che non smise mai di combattere, aveva preso l’incarico di condurre il Consorzio dei Vini Irpini.
Alla fine del 1993, quando la Mastroberardino si divide, Lucio subentra al fianco di papà Walter e ai fratelli Daniela e Paolo nella conduzione della Terredora, che diventerà presto un punto di riferimento nel panorama vinicolo irpino, con i suoi 200 ettari di vigna e una produzione che supera abbondantemente il milione di bottiglie annuo. Il suo contributo in questi quasi venti anni di attività è stato fondamentale, sia in qualità di imprenditore, sia per il suo impegno per il miglioramento della qualità e per la difesa dei vitigni autoctoni campani, primi fra tutti il Greco di Tufo, il Fiano e l’Aglianico. Dal 2010 era succeduto ad Andrea Sartori nella direzione dell’UIV, ha anche offerto il suo contributo in Confagricoltura.
La sua visione del vino era fondata su un uso della tecnologia molto mirato e mai sovrastante, i vini della Terredora hanno sempre mantenuto un livello qualitativo elevato e un carattere territoriale ben definito, senza mai scadere in eccessi nell’uso del legno.