Capriolo nel Parco Nazionale dello Stelvio ©gegeonline
È stato possibile grazie all’intervento di oltre 730 persone che hanno utilizzato dei droni e hanno fatto più di 7.000 ore di volontariato.
Buone notizie arrivano dall’Alto Adige, dove nel 2024 sono stati salvati circa 1.500 piccoli di capriolo dalle falciatrici meccaniche impiegate nella fienagione. È stato merito di oltre 700 volontari che hanno impegnato più di 7.400 ore del loro tempo per monitorare le aree a rischio e garantire che i piccoli animali fossero al sicuro durante le operazioni di raccolta del fieno. Per farlo hanno utilizzato dei droni dotati di termocamere che hanno consentito ai volontari di individuare rapidamente i caprioli nascosti tra l’erba alta, fornendo a loro la possibilità di intervenire prima che i piccoli di capriolo potessero trovarsi in situazioni di pericolo. Così i volontari sono riusciti a evitare molte uccisioni involontarie della fauna selvatica.
L’utilizzo fondamentale dei droni: più di 4.600 ore in volo
Si tratta di un grande successo per il gruppo di volontari che ha operato sfruttando diverse tecniche per riuscire a salvare i piccoli di capriolo. I metodi utilizzati, come riporta anche l’associazione Cacciatori Alto Adige, sono tre: la perlustrazione a piedi dei campi, l’uso di dissuasori, o i droni. Il primo metodo è il più economico ma anche quello meno efficace vista la difficoltà materiale a trovare tutti i caprioli nascosti nei campi. L’utilizzo dei dissuasori, invece, è una tecnica molto diffusa: i volontari cercano di allontanare i caprioli utilizzando strumenti come casse e amplificatori che emettono ultrasuoni fastidiosi per l’animale. Questo metodo è utilizzato da tempo anche per animali selvatici come cinghiali e lepri ma non sempre si è rivelato efficace per prevenire gli incidenti. Per queste ragioni lo strumento utilizzato dai volontari nel 2024 è il drone. Seppur costoso, infatti, questo mezzo ha consentito di rintracciare molti più caprioli rispetto agli anni passati. Si stima che in totale i droni utilizzati abbiano volato per oltre 4.600 ore perlustrando i campi prima dell’inizio delle operazioni di raccolta. Una mossa che ha consentito il salvataggio di 1.580 caprioli di cui 237 marcati con auricolari nell’occasione.
Il meteo favorevole del 2024
Un ulteriore aspetto che si è rivelato decisivo sono state le piogge. Rispetto all’anno scorso nella prima parte dell’anno in Trentino-Alto Adige ha piovuto molto di più rispetto al normale. Una situazione anomala che ha permesso che i campi restassero inzuppati anche a ridosso della stagione estiva. In questo modo la fienagione, la tecnica di raccolta delle piante foraggere, è stata ritardata e ha consentito a molti caprioli di scampare le lame delle falciatrici. I caprioli nascondono i propri cuccioli nel fieno per proteggerli dai predatori ma è una mossa che spesso si rivela letale per i piccoli che restano vittime delle operazioni di fienagione. L’intervento dei volontari è stato un grande atto di umanità che ha messo in luce la capacità della comunità altoatesina di trovare soluzioni a problemi complessi per la salvaguardia del benessere animale. Fonte: LifeGate Franco Luigi Sani, 17.09.2024,
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